Mia nonna è morta e per capire dove è finita mi sono messa a studiare la fisica quantistica
Articolo per Pangea
“Un tempo i giornali scrivevano che solo dodici uomini al mondo erano in grado di capire la teoria della relatività. Non penso che sia vero. Forse c’è stato un momento in cui un uomo solo ne capiva qualcosa, perché era l’unico che ci stava pensando, prima di scrivere il suo articolo. Ma dopo la pubblicazione, la teoria è stata in qualche modo capita da molta gente, certo più di una dozzina di persone. Invece penso di poter affermare con sicurezza che nessuno capisce la meccanica quantistica.”
Richard Feynman
da L’universo elegante di Brian Greene
E con questa citazione del Premio Nobel Richard Feynman non dovremmo azzardarci a parlare di meccanica quantistica, e infatti non lo faremo, per carità!
È che un bel giorno mi sono svegliata e ho deciso di provare a leggere qualcosa al riguardo.
Era morta mia nonna, e invece di aggrapparmi alla religione sono andata in libreria a comprare sei volumi sulla fisica quantistica per capire dove se ne fosse andata e se davvero fosse andata da qualche parte oppure no. Presi qualcosa di Stephen Hawking, che avevo già letto in passato, un volume di Susskind, uno di Greene e un libro dal titolo molto attraente: Fisica quantistica per poeti del Premio Nobel Leon Lederman e del suo collega Christopher T. Hill.
Questi due signori hanno deciso di scrivere Fisica quantistica per poeti per far capire qualcosa a noi comuni mortali. Il primo capitolo s’intitola: Se non siete scioccati, non avete capito niente. Un buon inizio, direi.
E il bello è che Fisica quantistica per poeti è anche un libro divertente, con un taglio ironico, perché Lederman è un gran simpaticone, un po’ come il grande Feynman, famoso anche per le sue battute, oltre ad aver ideato il metodo noto come “somma sui cammini“, che certo non starò a spiegarvi.
Perché per riuscire a esprimere certi concetti, bisogna averli fatti propri, avere in mente le formule ed essere in grado di spiegarle a parole, proprio come ha saputo fare Lederman.
Posso anche credere di averci capito qualcosina, ma non ho la capacità di spiegare a qualcun altro l’esperimento della doppia fenditura.
Einstein rifiutò quasi del tutto che la natura intrinseca della fisica quantistica fosse di tipo probabilistico.
Feynman, invece, accettò che la natura fosse assurda, un po’ come lo era la vita per Albert Camus.
“La meccanica quantistica dice che la natura è assurda dal punto di vista del senso comune. E concorda pienamente con gli esperimenti. Quindi spero che accetterete la natura per quello che è: assurda.”
Richard Feynman
E non vi preoccupate se leggendo Fisica quantistica per poeti a un certo punto finirete con le mani nei capelli, perché anche uno come Wolfang Pauli, che s’inventò il “principio di esclusione” a un certo punto dichiarò:
“La fisica è ormai troppo difficile. Preferirei essere un attore comico, o qualcosa del genere, che un fisico.”
Perché la fisica, a volte, non solo risulta assurda, ma pura magia, perché va oltre ogni immaginazione e fantasia.
“Non solo l’universo è più strano di quanto pensiamo, è persino più strano di quanto possiamo pensare.”
Werner Karl Heisenberg
Fisica quantistica per poeti è un libro che dovrebbero leggere tutti, ma proprio tutti, e adatto a tutti, anche per chi come me ha sempre avuto 5 in matematica dalle elementari alle superiori.
Un capolavoro che dovrebbero leggere anche i ragazzi. Anzi, un libro così dovrebbe essere letto nelle scuole. Me chiedo spesso come mai studiamo e leggiamo tante cose dalle elementari alle superiori, facciamo un po’ di matematica e di scienze, ma nessuno ci spiega davvero come funziona il nostro mondo, il nostro universo. È un segreto di stato? È bene non far sapere come funzionano le cose ai ragazzi, altrimenti la religione non attecchirebbe bene? Perché se non fosse morta mia nonna e non avessi scelto io di dedicarmi a certe letture non avrei mai saputo nulla riguardo la teoria delle superstringhe, la relatività generale ecc.? Perché in TV non si parla mai di questo? Vero, è molto complicato, ma esistono libri come Fisica quantistica per poeti, dove non ci sono formule matematiche difficilissime ma parole in grado di avvicinarci alla comprensione di tutto quello che ci circonda e di noi stessi. O dobbiamo basare le nostre conoscenze su chi dice che siamo fatti per il 90% di acqua?
“Tutti noi esistiamo, in ogni istante, in un numero infinito di universi. E non ne siamo consapevoli, noi e tutti gli altri osservatori.”
Leon Lederman
Quindi se tutto va bene, mia nonna se la sta spassando da qualche parte in qualche altro universo, dove non è nemmeno mia nonna.